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Terreni dello Stato in vendita, un’ottima opportunità per i giovani

Togliere allo stato il compito improprio di coltivare la terra, è l’obiettivo
centrato del maxiemendamento alla legge di stabilità. Il ministero delle politiche
agricole, alimentari e forestali, ha annunciato che questo emendamento sarà attivo
entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della ben nota legge di stabilità.

Lo scopo, è molto chiaro, cioè, quello di rilanciare in Italia, una parte
importantissima delle sue risorse, il patrimonio terriero; Rivolto principalmente
ai giovani che desiderano avviare una nuova attività, comprando le terre dello stato.

Tutte le regioni, i comuni e le pronvincie, potranno, vendere i beni agricoli
di loro proprietà, trecentotrentotto mila ettari di terreni agricoli in possesso
al demanio della stato, in questo modo, i ricavi di queste risorse inutilizzate,
sarano disponibili per le casse pubbliche, circa 6 miliardi di Euro.

Ma vendere, ha anche un secondo scopo, ossia quello di regolare il costo della terra,
che nel 2010, superava i 18.000 euro per ettaro, circa 10.000 mentri quadrati,
ma ci sono delle eccezioni, come i pascoli o i vigneti, in questo caso i prezzi
salgono anche a 500.00 Euro ad ettaro.

Nell’eventualità di incremento di valore dei terreni, derivante da cambi di destinazione urbanistica dopo i 5 anni successivi, è riconosciuta allo Stato una quota pari al 75% del maggior valore acquisito dal terreno rispetto al prezzo di vendita.

L’unica preoccupazione di questo provvedimento, è rappresentata dal fatto, che
questi terreni, potrebbero cadene nelle mani della criminalità e degli speculatori,
come è già avvenuto ed avviene, per gli immobili all’asta, bisogna assolutamente
evitare una cementificazione selvaggia, e non accontentarsi di vendere i terreni dello
stato, solo per far quadrare i conti, gli sprechi di denaro pubblico, sono ovunque,
bisogna ridimensionare posti saturi  con gente in eccesso, come nell’esercito.

L’Italia non può permettersi di rifare gli stessi errori, dovrebbe ripartire
da questo senso di vergogna utilizzando risorse e persone obiettive, lasciando
alle spalle anni ed anni di corruzione, ma i colpevoli ormai sono già spariti.


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